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Non sei pigro: il cervello ha solo paura
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Quante volte ti sei detto: “Sono pigro. Non ho voglia. Non ho disciplina.”
E se ti dicessi che non è pigrizia… ma paura?
Il cervello umano è una macchina straordinaria. Ma è programmato per evitare il dolore e conservare energia. E ogni volta che ti metti davanti a un compito difficile, che richiede sforzo, attenzione o rischio… scatta un campanello d’allarme.
In questo articolo
Cos’è che fa scattare l’auto-sabotaggio?
L’amigdala, il centro delle emozioni e della paura, interpreta la fatica come una minaccia.
“E se sbaglio?” “E se non riesco?” “E se mi giudicano?”
Meglio non fare niente. Meglio rimandare. Meglio aprire Instagram.
Non è una scelta razionale. È biologia. Il tuo cervello cerca sicurezza e familiarità. Anche se quella sicurezza è restare fermi, insoddisfatti, frustrati.
Cosa ci dice la scienza?
Gli studi sulla procrastinazione mostrano che il problema non è la gestione del tempo, ma la gestione delle emozioni. Quando un’attività ci genera disagio, stress o insicurezza, tendiamo ad evitarla per cercare un sollievo immediato.
Il paradosso? Questo ci fa stare peggio. Ma intanto il cervello ha avuto il suo “contentino” dopaminico
Un consiglio pratico: nomina la paura
Prova a fare questo esercizio:
Quando stai per evitare qualcosa che sai essere importante, fermati un attimo e chiediti:
“Di cosa ho davvero paura?”
Mettere in parole quella paura (scriverla o dirla ad alta voce) riduce il potere che ha su di te.
A volte basta questo per fare quel primo passo. E il primo passo è sempre quello che sblocca tutto il resto.